Su ius soli il governo deve porre la fiducia

Intervista di Tommaso Ciriaco, la Repubblica, 27 settembre

«La fiducia è l’unico modo per approvare lo ius soli. Confidiamo nel lavoro di Gentiloni, perché il Pd vuole portare a casa questa legge». Parola del Presidente dem Matteo Orfini, dopo lo stop di Alfano.

Dice Ap: non se ne parla, il governo non è un monocolore del Pd.
«Veramente è arrivato un messaggio ancora peggiore. Si oppongono alla legge non perché sbagliata, ma perché non conviene. Dicono che non è opportuna perché gli italiani non la comprenderebbero. La politica ha il dovere di guidare l’opinione pubblica, non di farsi guidare inseguendo i sondaggi, soprattutto se sono in ballo i diritti delle persone. Altrimenti hanno un’ idea piccola della politica».

Il Pd si arrende o farà l’impossibile per portare a casa il risultato?
«La partita finisce quando l’arbitro fischia. Non rinunciamo all’obiettivo. La posizione di Ap è sbagliata, quella di Alfano contraddittoria: due anni fa votarono alla Camera lo stesso, identico testo. E poi le loro motivazioni sono sbagliate e gravi».

Con Ap, tra l’altro, governate da quattro anni. Ora vanno a destra?
«Senta, di fronte a diritti negati a quei bambini non voglio sovrapporre altri ragionamenti, interessi o strategie. Con Ap su molto abbiamo trovato una sintesi, su altro meno: ma questo per il Pd è un punto determinate».

Ci sono ancora margini per convincere Alfano?
«Si deve andare avanti nel confronto per convincere Ap ad approvare lo ius soli. Contestualmente, dobbiamo lavorare per trovare comunque al Senato i numeri necessari per la legge».

A chi pensa?
«Passi positivi sono stati fatti. Sinistra Italiana si è impegnata ad approvare la fiducia tecnica, spero che altre forze offrano spiragli e non si rassegnino a un’ inerzia spaventata».

Pensa ai Cinque Stelle?
«Anche, ma non solo. Credo che dobbiamo fare appello a tutti i parlamentari. Riflettano: negare un diritto a bambini che sono in tutto e per tutto italiani, salvo che per un assurdo vuoto normativo, non fa onore a nessuno».

Orfini, dopo il rinvio di luglio Gentiloni si muove in modo un po’ troppo timido?
«Ma no, Gentiloni ha tutti gli strumenti per lavorare e costruire questa maggioranza, sono certo che lo farà con la consueta sapienza. Il rinvio era per salvare lo ius soli. Fossimo andati in Aula a luglio, saremmo andati sotto al primo emendamento, affossando definitivamente la legge in questa legislatura. Noi, comunque, non rinunciamo a fare tutto quello che serve per approvare il testo».

L’unica strada a questo punto è la fiducia, non le pare?
«Lo dissi mesi fa, quando ero reggente del Pd, perché di fronte all’ostruzionismo minacciato dalla destra la fiducia è l’unico modo per approvare la legge. È naturale che prima di mettere la fiducia il premier debba verificare che questa fiducia ci sia, anche perché nel frattempo dobbiamo garantire la legge di stabilità».

Quindi il nodo va affrontato solo dopo la stabilità? Non è tardi?
«Gentiloni ha detto che approveremo lo ius soli in autunno, stagione che è iniziata cinque giorni fa: abbiamo ancora tempo per lavorarci. È ovvio che essendo a fine legislatura abbiamo poco tempo per fare cose importanti».

Eppure la propaganda è opposta. Dicono non sia il momento adatto a causa dell’immigrazione e del terrorismo. E la Merkel ha sofferto la vicenda dei rifugiati.
«Ma proprio per questo è il momento adatto: aumentando l’integrazione ed evitando la marginalizzazione, aumenta la sicurezza. La destra racconta, in modo indecente, che la legge serve a dare la cittadinanza agli immigrati che arrivano con i barconi: è un falso. Vogliamo riconoscere la cittadinanza a chi è nato in Italia e ha completato un ciclo scolastico. Non si governa con la paura, la sinistra è un’altra cosa».

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