Domani sottoscriverò a nome del Pd il manifesto ‘Siamo europei’ promosso da Carlo Calenda. Ho condiviso questa scelta con Nicola Zingaretti, Maurizio Martina e Roberto Giachetti: il Pd dunque ne assume i contenuti.

Iniziamo da qui per lanciare la sfida ai populisti. Nei prossimi giorni incontrerò i segretari regionali per avviare il percorso e convocherò un tavolo con i nostri parlamentari europei e italiani per elaborare il contributo programmatico con il quale il Pd affronterà la sfida.

Finalmente la Sea Watch ha potuto attraccare e i 47 migranti sono stati fatti sbarcare.
Sarebbe dovuto accadere molto prima, se il governo avesse rispettato la legge. Ma andiamo per punti.

🔴 L’accesso al porto può essere negato solo se sussistono gravi rischi per l’ordine pubblico o per la salute dei cittadini.

🔴 Nei colloqui che le nostre delegazioni di parlamentari hanno avuto in questi giorni a Siracusa con le autorità di sicurezza ci è stato più volte ripetuto che non c’erano rischi per l’ordine pubblico.

🔴 Oggi è arrivata la risposta del Ministero della Salute a una nostra interrogazione sulla condizione sanitaria della nave, una risposta che precisa come l’assenza di ogni rischio fosse chiara da giorni.

🔴 Quindi Salvini ha tenuto ancora una volta senza alcuna ragione, e in violazione della legge, 47 migranti in ostaggio. E con loro l’equipaggio della Sea Watch.

🔴 Pochi minuti fa le agenzie hanno battuto le ultime dichiarazioni del ministro: Salvini accusa Sea Watch di non essere andata in Tunisia. Ormai da giorni Sea Watch ha dimostrato di aver chiesto alla Tunisia un porto dove trovare riparo e di non avere ottenuto ascolto. Salvini lo sa ovviamente. Ma preferisce mentire, per alimentare una narrazione che criminalizza le Ong.

🔴 Ong alle quali dichiara di volere sigillare le acque del nostro paese.
Perché evidentemente per lui se salvi chi rischia di morire devi essere perseguitato. Se invece da ministro violi la legge il parlamento ti deve salvare evitandoti il processo.

🔴 Di Maio, Conte e Toninelli ogni giorno ribadiscono che le scelte di Salvini sono state assunte collegialmente da tutto il governo e che loro le condividevano. Quindi il M5S ha condiviso la scelta di violare ripetutamente la legge a danno dei diritti di decine di esseri umani in difficoltà. E condivide la criminalizzazione di chi salva vite umane.

Questi i fatti.
Raccontiamoli senza farci spaventare da chi semina odio e bugie. E non dimentichiamo mai di dire grazie a chi, come le donne e gli uomini della Sea Watch, mette ogni giorno la propria vita al servizio degli altri.

(foto: Fotogramma/Ipa)

A Roma la sezione del Pd di San Giovanni ha fatto una cosa bellissima. Nei giorni dell’emergenza freddo nella nostra città hanno perso la vita purtroppo tanti senzatetto. Una tragedia orribile e assurda. A San Giovanni hanno deciso di aprire la sede e accoglierne alcuni. Li hanno accuditi e assistiti.

Un piccolo gesto importante non solo per chi ha trovato riparo, ma anche per il Pd.

Quando ero commissario aprimmo i circoli poche ore dopo il terribile terremoto che distrusse il centro Italia. Era il 24 agosto e fummo tra i primi a raccogliere i generi di prima necessità che la protezione civile aveva indicato. Poi continuammo raccogliendo giochi per i bambini meno fortunati in occasione del Natale e poi coperte per i senzatetto durante l’emergenza freddo.

Un lavoro che il Pd Roma ha proseguito in questi anni e che con questa importante iniziativa di solidarietà fa un ulteriore passo avanti.

Quando iniziammo qualcuno riuscì a fare polemica persino su questo. Non è quello che deve fare un partito politico, dicevano.

Io invece penso che se i partiti vogliono tornare ad essere protagonisti devono fare anche questo. Certo, serve passione, impegno e disponibilità. Ed è più complicato che scrivere post qui sui social.

Il Pd di San Giovanni oggi ha scritto una bella pagina di politica che spero sia d’esempio per tutti.

Sono appena uscito dal CARA di Castelnuovo di Porto. Vi potrei raccontare molte cose, vi potrei descrivere l’assurdità di quanto fatto. Vi potrei descrivere il lavoro pazzesco di un sindaco che con la sua amministrazione ha garantito integrazione e civiltà e che di fronte a una vera e propria deportazione si è portato a casa sua chi altrimenti avrebbe dormito per strada.

Vi potrei parlare della assurdità di una prefettura che non dialoga col comune ma impone scelte sbagliate.

Vi potrei parlare di 100 lavoratori che perderanno il lavoro per una scelta utile solo alla propaganda di qualche ministro razzista.

Ma preferisco raccontarvi una piccola immagine. Una bambina, avrà avuto cinque o sei anni, l’età di mia figlia, ci ha portato dei disegni. Erano i disegni di addio dei suoi compagni di scuola, fatti per lei, per testimoniarle il loro affetto.

Perché quella bambina va a scuola, ha degli amici e una vita dignitosa. Ma a quella bambina hanno detto che se ne dovrà andare da lì, cambierà città, forse regione. E dovrà ricominciare daccapo. Un trauma che si aggiunge ad altri traumi.

Molti si sono risentiti perché ho definito quanto sta avvenendo una deportazione.

Io non trovo parole più adatte.

Ai responsabili di tutto questo dico solo una cosa: guardate questo video, guardate quei disegni. E riflettete su cosa siete diventati.

Luiss EnLabs è detta la “Silicon Valley” italiana. Inaugurata nel 2013, solo oggi sono finalmente riuscito a visitarla. Una guida d’eccezione, Luigi Capello, il fondatore di questo straordinario esperimento, che ringrazio per la giornata trascorsa insieme. Si tratta di una “fabbrica di startup”, che esamina, seleziona, ed eventualmente finanzia giovani imprese. Oggi ne conta oltre 50, che lavorano in sinergia in uno spazio splendido. Oltre 5000 mq nell’ala storica della stazione Termini a Roma. Porte e pareti trasparenti, tanta luce, uffici anche all’aperto. Insomma un clima in cui competenze e idee si contaminano producendo sviluppo e innovazione per il nostro paese. Ho conosciuto ed incontrato molti ragazzi fieri di essere parte di questo fiore all’occhiello italiano, e con la grinta e la voglia di reagire alla crisi e alla rassegnazione. È dovere delle istituzioni riconoscere questo impegno e dare una mano.